Passa ai contenuti principali

Combattimento Scenico

Il Kalari Yoga, si ispira alla millenaria arte marziale del Kalaripayattu, ma, è bene ribadirlo, non è uno sport da combattimento. È una disciplina che ha come obiettivo principale la salute psicofisica attraverso, come direbbero gli yogi tibetani, l’integrazione di Corpo, Parola e Mente. Le sequenze di combattimento ritualizzato, oltre ad avere la funzione di sviluppare la concentrazione, la flessibilità, il rapporto con lo spazio e la coordinazione occhio mano, sono delle coreografie, in cui l’accento è posto sull’aspetto spettacolare.
Nella mia esperienza, più che ventennale di coreografo di combattimenti per il cinema, teatro e televisione - durante la quale ho collaborato con artisti come Richard Buckingam Clark, Haruiko Yamanouchi e Wu hsing kuo, alla Scala di Milano, al Teatro dell’Opera di Roma e alla Brooklin Academy of Music di New York – ho avuto modo di verificare gli effetti positivi, sia fisici, sia psicologici, della pratica del Combattimento Scenico, una disciplina che gode di sempre maggior successo anche al fuori dell’ambiente dello spettacolo.

Nell’immagine precedente le istruttrici Angelica Foroni e Giulia Alberti durante il primo Stage di Formazione Kalari Yoga organizzato da CSEN Veneto. Foto di Giacomo Favaron.

Agli allievi di Kalari Yoga, a seconda delle diverse capacità e della diversa preparazione atletica, verranno insegnate una serie di movimenti acrobatici, prese, proiezioni e cadute - che verranno poi inserite in coreografie di combattimenti - e i fondamentali della “scherma teatrale” che verranno poi applicati in simulazioni di duelli con il bastone corto (circa 75 cm.), il bastone medio (circa 120 cm.) o il bastone lungo (circa 150 cm.).
In linea di massima faremo riferimento allo schema di attacchi e difese messo a punto dai primi coreografi di combattimento teatrali del ‘900, e al lavoro di Pierre Vigny, un maestro d’arme francese che ideo un sistema di scherma con il bastone – “Canne de Combat” - che nel XX secolo, venne applicato al cosiddetto “bastone indiano”.
Pierre Vigny era un maestro d'armi francese (nato a Taninges, Alta Savoia nel 1866) attivo tra la fine del XIX secolo e l'inizio del XX secolo. Si specializzò nel savate francese e nell'arte del combattimento con i bastoni nota come canne de combat. Nel 1898, fondò una scuola di armi e di autodifesa a Ginevra e poi si trasferì a Londra, dove divenne capo istruttore del Bartitsu Club gestito da Edward William Barton-Wright, il primo maestro ad unire le arti marziali indiane (era nato a Madras, Bangalore) giapponesi ed europee in un sistema per la salute psicofisica. In questo periodo, Vigny raggiunse una notevole fama grazie alle frequenti dimostrazioni pubbliche.

Canne de Combat; Fonte: https://www.mkgseattle.com/canne-de-combat-workshop-at-mkg-seattle/

Nel 1923 un ufficiale della polizia indiana, il sovrintendente HG Lang, giàdopo aver studiato con un allievo di Vigny, Percy Rolt, scrisse un manuale di scherma con il bastone, in cui il metodo di Vigny veniva applicato al bastone indiano[1]. Il libro uscì in un momento di grande tensione sociale, nel pieno del revival delle arti marziali indiane, e, verosimilmente, le tecniche di Vigny, sviluppate dalla polizia, divennero di dominio pubblico.

Tecniche del combattimento scenico con il bastone


N.B. quelle seguenti sono indicazioni per il “Combattimento scenico” e non possono essere considerate valide né per gli sport da combattimento, né per l’autodifesa.

Le tecniche di combattimento scenico con il bastone sostanzialmente non differiscono dalle tecniche tradizionali della spada. Le parate sono sei:
  1. Parata di “Prima” è la parata che compre il bersaglio interno basso. Per i destrorsi si tratta di portare il bastone da destra a sinistra per difendere il lato sinistro basso del corpo;
  2. Parata di “Seconda” è la parata che copre il bersaglio esterno basso. Per i destrorsi, il bastone va a difendere il lato destro basso;
  3. Parata di “Terza” è la parata che copre il bersaglio esterno alto. Per i destrorsi il bastone va a difendere il lato destro alto;
  4. Parata di “Quarta” è la parata che copre il bersaglio interno alto. Per i destrorsi il bastone va a difendere il lato sinistro alto;
  5. Parata di “Quinta” è la parata che copre la testa e la “figura interna”;
  6. Parata di “Sesta” è la parata che copre la testa e la “figura esterna”.
I colpi in attacco sono di tre tipi:
  1. Fendenti, colpi dall’alto al basso che possono essere sia interni (si oppone la parata di quinta), sia esterni (parata di sesta):
  2. Tagli e controtagli, colpi in orizzontale sia alti sia bassi, che possono essere, per un destrorso, da destra a sinistra, taglio, e da sinistra a destra, controtaglio. Al taglio alto si oppone la parata di quarta, al taglio basso la parata di prima; al controtaglio alto si oppone la parata di terza e al controtaglio basso la parata di seconda;
  3. Montanti, colpi dal basso in alto che possono essere sia interni (si oppone la parata di seconda) sia esterni (si oppone la parata di prima).
A queste tre categorie di colpi si aggiunge ciò che viene definito nella scherma “affondo”, sia alto (torace, testa) cui si oppongono le parete di terza o di quarta, sia basso (bacino, gambe) cui si oppongono le parate di prima o di seconda. Tagli, controtagli, fendenti e montanti possono essere eseguiti, conferendo velocità e spettacolarità al combattimento, con dei mulinelli, che consistono nel far girare il bastone con un rapido movimento del polso, del braccio o di entrambe le braccia.

Parata di Prima. Fonte: https://mmawhisper.com/martial-art-stick-fighting/




Parata di Seconda. Fonte: https://mmawhisper.com/martial-art-stick-fighting/



Parata di quinta. Fonte: https://mmawhisperer.com/martial-arts/irish-stick-fighting/


[1] Vedi: Lang, H.G. The Walking Method of Self-Defence by an Officer of the Indian Police London: Athletic Publications, LTD 1923; https://www.nycsteampunk.com/bartitsu/manuals/TheWalkingStickMethodOfSelfDefence1923.pdf
Torna alla Home


Commenti

Argomenti

Kalari Yoga CSEN

        Il 28 giugno 2022 ho ricevuto dal CSEN, la lettera d'incarico per il ruolo di Coordinatore nazionale del settore sportivo “Kalari Yoga (lo Yoga del Guerriero)”, una disciplina in cui le pratiche tradizionali di haṭhayoga si combinano con sequenze acrobatiche e coreografie di combattimenti tratte dalla danza e dalle arti marziali tradizionali indiane. Sono onorato e ringrazio il Presidente Francesco Proietti per la fiducia accordatami, Filippo Salmaso, presidente di CSEN Veneto e Nunzio Lopizzo , responsabile Nazionale di Ginnastica Yoga CSEN per avermi sostenuto e ispirato. Il coordinatore Nazionale Paolo Proietti Che cosa è il Kalari Yoga Lo Yoga del Guerriero Programma Hathayoga ed Elementi di Ayurveda Movimento Naturale e Acrobatica Soft Kalari Combattimento Scenico Breve Storia del Kalaripayattu Qualifiche Istruttori Nazionali di Primo Livello (250 ore); Istruttori Nazionali di Secondo Livello (500 ore); Istruttori Nazionali di Terzo livello (760 ore). ...

Breve Storia del Kalaripayattu

    Chambadan Veetil Narayanan Nair con il suo maestro, il grande wresler Kottakkal Kanaran Gurukkal. Fonte: https://wikitia.com/wiki/Kottakkal_Kanaran_Gurukkal#/media/File:Kottakkal_Kanaran_Gurukkal.jpg Il Kalaripayattu - termine che potremmo tradurre con “allenamento” (payattu) al “campo di battaglia” (kalari) – è un’arte del combattimento strettamente legata allo Yoga allo Āyurveda e alle arti performative indiane, tipica dei Nair la cui presenza in Kerala è documentata almeno dall’inizio dell’era cristiana [1] Con la parola “Nair” o “Nayar” si intende un gruppo di caste hindu, tipico del Kerala, e collegato ad una etnia di origine cingalese, chiamata Ezhava o Thiyyar. I “Nair”, che si dichiarano induisti, hanno in realtà una propria cultura e una propria religione fondata su alcuni principi buddhisti, sulla devozione alla dea Bhagavatī e sul culto del Serpente, o Nāga, molto presente sia nell’iconografia tradizionale, sia, fisicamente, nei boschetti considerati sacri situa...

Che cosa è il Kalari Yoga

  Cosa è il Kalari Yoga? [1] Di certo non è un nuovo stile da lanciare nel mercato della spiritualità, né, nonostante si riferisca nel nome e nelle forme all’antica arte marziale indiana del Kalaripayattu –uno sport da combattimento, ma si tratta per me dell’’ennesima tappa di un lungo percorso di ricerca sulle origini dello Yoga; un percorso intrapreso insieme a Laura Nalin e ai nostri collaboratori, alcuni decenni fa, quando, dopo aver notato alcune incongruenze nei testi e nelle tecniche che insegnavamo, abbiamo cominciato a mettere in dubbio l’esistenza di uno Yoga unico. L’insorgere di tale dubbio è un’esperienza comune a molti praticanti “anziani”: improvvisamente alcuni degli insegnamenti ritenuti “tradizionali” e al di sopra di ogni possibile discussione – come quello degli yama e dei niyama, i dieci principi etici di Patañjali – cominciano a stridere con ciò che si sperimenta e con ciò che si legge, nei testi classici dello Ha ṭ hayoga, come Gorak ṣ a Sa ṃ hitā, Ghera ṇḍ a...

Obbiettivi Formativi del Kalari Yoga

  Kalari Yoga CSEN Il  Kalari Yoga , o “Yoga del Guerriero”,  è, come abbiamo accennato, una disciplina ispirata al  Kalaripayattu,  l’antica arte marziale indiana considerate la progenitrice del  Wushu Kung Fu , del  Karate , del  Silat  balinese e del  Kali  filippino. Nella pratica del Kalari Yoga/lo Yoga del Guerriero si integrano gli  āsana  e le sequenze tradizionali della Ginnastica Yoga, con tecniche di bastone, elementi di acrobatica soft e movimento naturale, dando vita ad un efficacissimo sistema di preparazione fisica utilizzato tradizionalmente da danzatori, attori, e marzialisti allo scopo di sviluppare agilità, flessibilità, fluidità del movimento, coordinazione occhio-mano. Le radici del  Kalari Yoga  sono da rintracciare nel  Meipayattu , letteralmente “esercizi con il corpo”, l’allenamento di base dei danzatori e degli yogin guerrieri del Sud dell’India [1] , basato su pratiche tese a svilu...

Hathayoga ed Elementi di Ayurveda

      Nel programma di Haṭhayoga sono inserite le dodici posture della pratica della serie Rishikesh, le mudrā, i bandha e le tecniche di respirazione principali descritti nei testi tradizionali (vedi Gorakṣa Saṃhitā), alcuni vinyāsa di cui forniremo i tutorial video; la teoria dei tre doṣa (vāta, pitta e kapha), i tre guṇa (rajas, sattva e tamas) le tre “energie della vita” (prāṇa tejas ed ojas), il rapporto tra cakra e marma e l’introduzione al lavoro di stimolazione dei marma. Video:   https://youtu.be/oToNB8CmtV4 https://youtu.be/qi9E9JwW0CE https://youtu.be/EhBov-MDTuU   https://youtu.be/tdfuvrOPSvg https://youtu.be/hufsG0ZIYZ8 Che cosa è il Kalari Yoga Lo Yoga del Guerriero Programma Movimento Naturale e Acrobatica Soft Kalari Combattimento Scenico Breve Storia del Kalaripayattu

Movimento Naturale e Acrobatica Soft

    Torna alla Home Nel programma di Movimento Naturale e Acrobatica soft sono inseriti esercizi di “Animal Walking”, ed una serie di elementi di pre-acrobatica basati sulle capovolte e sulle cadute del “combattimento scenico”, effettuati sia individualmente sia a coppia ovvero: 1.        Capovolta in avanti e indietro (rotolamento del corpo sul terreno sul piano sagittale a partire dalla postura eretta, dalla posizione raccolta o dalla verticale sulla testa o sulle spalle); 2.        Capovolte avanti e indietro consecutive; 3.        Capovolta in avanti tuffata (“salto della tigre”); 4.        Capovolta indietro alla verticale con spinta delle braccia; 5.        Caduta con rotolata in avanti (nel Karate e nel Judo  mae mawari ukemi ); 6.        Caduta con rotolata all’indietro (nel Karate e nel...

Movimento Naturale

  Per ciò che riguarda il Movimento Naturale, è necessario fare una breve premessa: nella nostra società il corpo è vissuto spesso come uno scudo o un’armatura che ci difende dall’ambiente esterno. Nella pratica del Kalari Yoga – come nella pratica dello Ha ṭ hayoga – il corpo è invece uno strumento di conoscenza, il che presuppone oltre ad uno studio non superficiale dell’anatomia e della fisiologia, una sensibilità quasi febbrile, simile a quella di una madre che avverte lo stimolo dell’allattamento prima che il bambino pianga per la fame. Per praticare correttamente la tecnica di  Ha ṭ hayoga  chiamata Mūla Bandha, per fare un esempio, si deve avere la capacità di isolare la muscolatura sottile del pavimento pelvico, distinguendo tra i muscoli che fanno innalzare l’ano, quelli che fanno spostare il coccige, quelli che fanno muovere i genitali, ecc. ecc. mentre la maggior parte delle persone non ha neppure idea di dove siano situati lo sfintere anale o il muscolo p...

Combattimento Scenico

  Il Kalari Yoga, si ispira alla millenaria arte marziale del Kalaripayattu, ma, è bene ribadirlo, non è uno sport da combattimento. È una disciplina che ha come obiettivo principale la salute psicofisica attraverso, come direbbero gli yogi tibetani, l’integrazione di Corpo, Parola e Mente. Le sequenze di combattimento ritualizzato, oltre ad avere la funzione di sviluppare la concentrazione, la flessibilità, il rapporto con lo spazio e la coordinazione occhio mano, sono delle coreografie, in cui l’accento è posto sull’aspetto spettacolare. Nella mia esperienza, più che ventennale di coreografo di combattimenti per il cinema, teatro e televisione - durante la quale ho collaborato con artisti come Richard Buckingam Clark, Haruiko Yamanouchi e Wu hsing kuo, alla Scala di Milano, al Teatro dell’Opera di Roma e alla Brooklin Academy of Music di New York – ho avuto modo di verificare gli effetti positivi, sia fisici, sia psicologici, della pratica del Combattimento Scenico, una disciplin...

Elementi di Kalaripayattu

  Torna alla Home Per ciò che riguarda il Kalari vero e proprio occorre specificare che possiamo individuare due diversi generi di kalari: il kalaripayattu vero e proprio, diviso in tre stili (Settentrionale, Centrale e Meridionale) che è un’arte marziale tipica dei guerrieri del Kerala, e le pratiche, note con lo stesso nome, utilizzate sia in India, sia in Europa sia negli USA, da attori e danzatori come allenamento quotidiano. Noi ci riferiamo a questo secondo tipo di kalari, e concentriamo l’insegnamento nelle otto posizioni degli animali (Ashta Vadivu) tipiche dello stile settentrionale; nel “saluto al Sole, al Cielo alla Terra e al Guru (kalari Vandanam) ed in una serie di combattimenti immaginari (simili nel concetto ai kata delle arti marziali giapponesi) in cui le posture degli animali, vengono eseguite insieme ad elementi di acrobatica e ad una serie di attacchi e difese. Le Otto Posizione degli Animali   https://www.youtube.com/watch?v=yVr3ap7i6W4   Torna alla ...